Su “ La Tecnica della Scuola ” n. 18 del 5 maggio 2011 il prof. Luca Curti (già presidente della Conferenza dei Direttori delle SSIS) illustra il DM n. 139 del 4 aprile   e la successiva Nota del 20 aprile ultimo scorso   (giacente per la registrazione alla Corte dei Conti). Sono indicazioni normative che di fatto accelerano i passaggi previsti per l'attuazione del nuovo regolamento per la formazione iniziale dei docenti (DM 249/2010).

In estrema sintesi, i testi delle ultime settimane annunciano che per ciascuna classe di abilitazione sarà previsto un solo corso di laurea magistrale in ogni regione , che le università dovranno fare proposte entro il 18 di maggio prossimo venturo, e che i corsi di laurea e i relativi TFA potranno essere attivati dalle università anche in modalità interateneo .

 

Il fabbisogno del personale docente sarà numericamente esiguo, come il vincolo di apertura di un solo corso per regione testimonia, e le sedi che accoglieranno i percorsi e i successivi TFA saranno individuate dal comitato regionale di coordinamento competente per il territorio, sostanzialmente – dice Curti – dai rettori degli atenei operanti nella regione, sottraendo così la responsabilità alle facoltà universitarie, responsabilità che la commissione Israel aveva invece cercato di riattribuire loro dopo l'esperienza delle SSIS.

 

I corsi - continua Curti - prenderanno avvio senza che sia possibile formare i necessari organi direttivi , comprensivi anche del personale della scuola secondaria (da selezionare sulla base di decretazione ancora da venire). Sulla scorta dell'esperienza pregressa nelle SSIS (costrette ad gestire avvii e prosecuzioni sempre in carenza delle necessarie normative), il prof. Curti prevede che prima che la didattica effettiva prenda il varo ci possa essere il tempo per provvedere. Tuttavia, Curti non nasconde le difficoltà di un ulteriore processo di razionalizzazione e si chiede in quale misura questi provvedimenti possano contribuire, in un'ottica più ampia di sistema, ad incidere sulla qualità e sulla quantità dell'impiego produttivo di questi giovani laureati.