alternanza scuola lavoroAlternanza: buone pratiche e problemi aperti
a cura di Pierfranco Ravotto e Elefteria Morosini

Una rassegna aperta
Proseguono le segnalazioni del le esperienze significative di alternanza, da arricchire con i vostri contributi e commenti, da spedire a alternanza@anfis.eu In questo numero presentiamo due esperienze: la prima effettuata presso l'Unione Nazionale Femminile da due studentesse che hanno svolto l'attività a luglio 2017, avendo frequentato il quarto anno all'estero, in USA e UK, e hanno messo a frutto le competenze linguistiche maturate nei mesi precedenti. La seconda è stata effettuata in una classe seconda dell’ITT Artemisia Gentileschi di Milano, che ha già affrontato il percorso di Alternanza, nella prospettiva di avvio della sperimentazione del curricolo quadriennale. Entrambe le esperienze sono documentate in video, disponibili su YouTube.

Liceo Marie CurieLiceo Delle Scienze Umane, ITSOS Marie Curie, Cernusco Sul Naviglio, - UNF (Unione Nazionale Femminile), Milano
di Elefteria Morosini

L'unione Femminile Nazionale (UFN) è una cooperativa appartenente al settore culturale, che ha sede in Corso di Porta Nuova 32, nel comune di Milano. L'associazione è stata fondata a Milano nel 1899 da un gruppo di donne diverse per estrazione sociale e formazione culturale, tra le quali E. Majno Bronzini, moglie dell'avvocato e deputato socialista L. Majno, e la poetessa A. Negri. L'Unione si è diffusa rapidamente in tutta Italia impegnandosi per la salvaguardia delle lavoratrici (operaie, maestre, impiegate, insegnanti di scuola media), per l'affermazione del valore sociale della maternità, nella lotta contro la prostituzione di Stato, per il diritto di voto, per la costituzione di strutture di assistenza ed auto-formazione per donne di ogni età. Nel 1938, in seguito alle leggi razziali, il regime fascista ha decretato lo scioglimento dell'Unione a causa della presenza di varie socie di estrazione ebraica, che riesce a conservare la proprietà del palazzo milanese grazie a un cavillo legale. Nel 1948 l'associazione ha ripreso immediatamente la propria attività.
Attualmente l'Unione femminile, nel solco della tradizione, offre attività e servizi quali lo Sportello famiglia, che offre assistenza legale gratuita rivolta a donne e uomini in difficoltà, il Centro di documentazione, costituito da una biblioteca multimediale specializzata sui temi della storia, dell'identità e della condizione femminile e la conservazione e consultazione di archivi storici (qui si è realizzato il progetto di alternanza curato dalla bibliotecaria Eleonora Cirant come tutor esterno). Nello Spazio dell'Unione si svolgono incontri e dibattiti su temi di attualità e di interesse culturale, sociale, politico, oltre a concerti e serate di prosa.
Nella relazione finale, le studentesse in alternanza fanno un resoconto delle attività svolte e riflettono sulle conoscenze e competenze ottenute:
“Dal 26/06/2017 al 21/07/2017 abbiamo svolto varie attività all'interno della biblioteca dell'Unione Femminile Italiana. Nella prima parte dello stage ci siamo dedicate alla traduzione in inglese di parte del sito dell'Unione Femminile Nazionale. Abbiamo tradotto i file riguardanti la vita di alcune delle fondatrici, come Ersilia Majno.
Un pomeriggio la nostra tutor Eleonora Cirant ci ha portate ad assistere ad un convegno riguardante la mutilazione genitale femminile. Durante la prima parte del convegno hanno raccontato la loro esperienza delle donne africane che lottano contro questa pratica (una di loro era una mutilatrice che si è resa conto di quanto la pratica sia sbagliata).
Nella seconda parte, hanno parlato ragazze e ragazzi africani e egiziani che abitano tutt'ora in Italia. Loro operano nelle comunità egiziane e africane in Italia per diffondere maggiore consapevolezza e conoscenza del fenomeno tanto diffuso nei loro paesi, cercando di far capire loro, non solo quanto la pratica sia sbagliata, ma quanto essa sia pericolosa.
Nonostante la tematica molto cruda, è stato un incontro molto interessante.
Per una settimana ci siamo dedicate alla creazione di un piccolo video di introduzione alla biblioteca dell'Unione Femminile Nazione, parlando anche degli obiettivi fondamentali della associazione. Il video “Viaggio nella biblioteca dell'Unione Femminile in 3 minuti” può essere trovato sul canale youtube dell'UFN https://www.youtube.com/watch?v=jDORDVa-z9c&t=3s
In seguito abbiamo svolto e scritto sul sito web la nostra ricerca sul travestitismo femminile a Milano. L'abbiamo fatto in modo simpatico, così da rendere la lettura di un tema così complesso più accessibile a tutti. Abbiamo chiamato la nostra ricerca La Mulan de Milan. Si trova qui: http://unionefemminile.it/la-mulan-de-milan/
L'esperienza di alternanza è stata più che positiva e ci ha aperto gli occhi sul “mondo del lavoro” . Sicuramente ha accresciuto le nostre conoscenze su come funziona un ambiente lavorativo e anche sulle attività dell’Unione Femminile Nazionale, che prima dello stage conoscevamo solo di nome. In fin dei conti, anche se non credo che nessuna di noi due farà la bibliotecaria, abbiamo sviluppato una forma di rispetto verso coloro che svolgono questo lavoro che molte volte viene sottovalutato, senza sapere quanta fatica ci sia dietro.
Questa esperienza [...] ci ha reso più autonome ed indipendenti.
E' certamente un'esperienza che consigliamo a tutti di svolgere.

ITT GentileschiITT Artemisia Gentileschi, Milano: Da “Nord a food!” - In giro per l’Europa sui banchi di scuola
di Marco Fragale

Un progetto multiculturale e multilinguistico alla scoperta dell’Europa, dei suoi sapori e delle sue bellezze. Un viaggio immaginario unico e indimenticabile condotto dagli studenti della 2^ F Linguistico insieme al loro professore di geostoria. Così nasce “Da Nord a food!”, un percorso sperimentale proposto agli studenti dell’Istituto Artemisia Gentileschi di Milano, dove dall'anno prossimo.
Il progetto si è sviluppato in diversi meeting durante i quali gli studenti, divisi in piccoli gruppi, dovevano presentare ai propri compagni dei pacchetti viaggio, come fa un tour operator, utilizzando oltre alla propria lingua madre almeno una seconda lingua. Si è trattato di un lavoro in team per imparare nella pratica simulata le dinamiche del mondo del lavoro, che ha permesso ai ragazzi di studiare insieme e proporre poi un itinerario inusuale che inglobasse mete naturali e culturali, nonché le tradizioni e i sapori dell’Europa. Dai paesi balcanici a quelli atlantici, dai fiordi del nord ai paesi dell’est, è stato proposto attraverso gli approfondimenti dei diversi gruppi un vero e proprio tour immaginario, realizzato tra i banchi di scuola. Ed è stato proprio il cibo una delle parti più importanti del progetto, poiché ogni presentazione è stata accompagnata da un tavolo ben allestito con oggetti, indumenti e soprattutto piatti tradizionali dei paesi in cui si sarebbero svolti i viaggi proposti.
Così commentano l'attività alcune studentesse, in un video da loro realizzato: “Grazie al cibo ci siamo sentite più coinvolte nelle varie presentazioni e abbiamo potuto assaggiare, per ogni esposizione, un mix di sapori come le sarmale, gli involtini rumeni di carne e verza oppure i piatti dell’Islanda o i kurtos, dolci ungheresi alla cannella”. E ancora: “Il cibo ci ha fatto viaggiare con la mente, come se fossimo davvero in quei luoghi, perché i sapori ti fanno entrare completamente nella cultura di cui si sta parlando”. Gli studenti di origine straniera hanno avuto, inoltre, la possibilità di esporre alcune parti nella propria lingua madre, in cinese, bulgaro, rumeno, filippino utilizzando i compagni come interpreti. “Io ho avuto la possibilità di parlare in bulgaro, la mia madrelingua” racconta Alessandra “è stato emozionante e Silvia, la mia compagna, è stata un’ottima traduttrice”. “Io ho esposto in cinese e un mio compagno di classe ha tradotto la mia parte” continua David Zhi “è stata una esperienza divertente e per me molto significativa”.
Link al video realizzato https://youtu.be/ikw6gXjYUbk
In queste attività, i protagonisti indiscussi sono stati gli studenti, che imparano l’uno dall’altro utilizzando metodologie cooperative e partecipative, mettendo in pratica un apprendimento peer to peer , lasciando spazio alla loro creatività, allo scambio di idee, di strategie ,alla ricerca di soluzioni nuove. Tra le competenze trasversali, si valorizza la comunicazione nella lingua madre, non solo per gli italiani, ma anche per gli studenti di origine straniera, che hanno valorizzato le proprie radici, e si è migliorata la padronanza di almeno una seconda lingua, tra quelle studiate; si sono sviluppate le competenze digitali, la capacità di imparare ad imparare, nonché l’apprezzamento delle diversità culturali. Si è passati dal sapere al saper fare e al saper essere cittadini del mondo.
Il cibo è stato perfetta metafora della comunicazione interculturale, un invito a nutrirsi simbolicamente della cultura di cui si sta parlando.